In una giornata come quella di oggi, ci sarà un fiorire e un’importante diversificazione di opinioni, reportage e articoli sull'Europa, sui vantaggi e svantaggi, sui difetti e sui pregi, sulla sua inutilità o necessità e anche io vorrei esprimere due parole in merito. Questo commento nasce dopo alcuni giorni di gestazione e si rifà ad un video interessante che si può trovare su YouTube[1] che non è altro che il dibattito tra i candidati in corsa per diventare il futuro presidente/la futura presidentessa della Commissione europea e potrete vedere i candidati dei principali gruppi politici, Frans Timmermans per il Partito del Socialismo Europeo, Guy Verhofstadt del Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa, il candidato del partito dei verdi, Bas Eickhout, la candidata di punta della Sinistra europea, Violeta Tomić, e infine anche il rappresentante del Gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR), Jan Zahradil.
È stato un confronto diverso da quelli a cui la nostra politica ci ha malamente abituati non solo per i toni impiegati ma anche per i temi toccati, tutti di attualità, reali e necessari (non si è parlato di grembiuli nelle classi, di crocifissi o di altro, tanto per intenderci) oltre al fatto che ognuno dei partecipanti ha iniziato con il riassumere le sue posizioni, i suoi obiettivi politici e le sue idee. Sono stati affrontati tre grandi macro-temi (l’Europa digitale, l’Europa sostenibile, l’Europa del futuro) e poi altri a questi correlati e si è spaziato dalla povertà, alla giustizia e all'esclusione sociale fino ai giovani, alla burocrazia, alla tassazione per i giganti del Web, salario minimo europeo, economia verde, mobilità europea, la creazione di uno stato sociale europeo etc. Tutte idee, a mio giudizio, concrete e molto utili in vista delle elezioni di maggio. Idee “giovani” per giovani che vanno al di là dell’orizzonte temporale, culturale e di età a cui noi italiani siamo abituati, dove le politiche sono e saranno sempre più per anziani a favore di anziani intenti a curare il presente (e il loro futuro) e senza avere coraggio e speranza nei confronti del futuro. È mancato, e a mio avviso è il grosso punto debole di tale iniziativa, il candidato del PPE[2], Manfred Weber, (il quale ha perso l’appoggio di Orbán e del suo partito, Fidesz, in questi giorni). La sua presenza sarebbe stata interessante per poter vedere il programma e gli obiettivi per poterlo raffrontare sia nei confronti del PSE (veri contraltari del PPE) e nei confronti dell’ECR. Poco male, il confronto tra tutti i candidati si terrà la sera del 15 maggio[3].
Potete trovare il video che ho accennato in precedenza, quello del 29 aprile, in fondo all'articolo oppure seguire il link che trovate nelle note. Consiglio a tutti di vederlo e di ascoltare attentamente le parole e i concetti espressi. Il video parla da sé ed è giusto che ognuno abbia la possibilità di informarsi e farsi la sua idea.
Ancora però una considerazione finale.
Le due grandi idee di Europa che si scontreranno a fine maggio saranno una creazione di una non ben identificata Europa delle nazioni (di cui però non sono chiari né il funzionamento né le dinamiche politiche tra i singoli Stati) e dall'altra parte un progetto di Europa, o più di uno, che magari non sarà radicale, non sarà forte quanto una scossa che possa rivitalizzare un serio processo di integrazione, però che cerca, tra fatiche e difficoltà, di aiutare tutti e di resistere in un mondo dove i giganti (USA e Cina) o quelli che si credono tali (Russia) non aspettano altro che nuovi partners, o meglio, nuovi sottoposti da comandare e dirigere. Le due visioni di Unione Europea, così come quelle che vorrebbero la dissoluzione della stessa (sia a sinistra sia a destra), sono lecite ed è giusto e sacrosanto che esistano. Resta poi ai politici ed ai mezzi di informazione coinvolgere l’opinione pubblica e farle poi appoggiare una speranza, un’idea, un progetto.
Ecco, forse, i concetti chiavi che servirebbero per poter vedere il futuro con ottimismo, soprattutto quello post 26 maggio 2019: avere una speranza, un’idea e un progetto che possano intervenire sulle persone, che riescano ad essere incisive, concrete e che quindi si rilanci un progetto che diviene ogni giorno fondamentale per Paesi, quali quelli europei, che non possono più considerarsi autonomi e totalmente indipendenti e slegati dai fatti che accadono non solo attorno a loro ma anche più lontano. Il rendersi conto di tale realtà è comprendere appieno i legami e gli intrecci che ci attraversano e ci uniscono e il volerli sostenere (e il voler migliorarne le storture dove queste vi sono) non è essere “anti-italiano” o “anti-qualcosa” come virulentemente alcuni esponenti e partiti politici italiani vogliono far credere, ma evidenzia il fatto che si vuole comprendere la realtà e la si vuole migliorare e si vuole vivere in un Paese migliore di quello che si è trovato.
Si può essere italiano e allo stesso tempo europei.
Io sono italiano e sono europeo.
[1] Se si cerca Politico Europe su YouTube lo si può trovare. Per i più pigri: seguite questo link: https://youtu.be/L7dnTm2Bid0 (oppure guardate il video poco sopra).
[2] Partito Popolare Europeo, il partito di centrodestra europeo. Possiamo trovare al suo interno il partito della CDU di Angela Merkel, i Popolari spagnoli, Forza Italia etc.
[3] Per approfondimenti: https://www.apiceuropa.com/mercoledi-15-maggio-dibattito-tra-candidati-alla-presidenza-della-commissione-ue-spitzenkandidaten/. Sempre di Apiceuropa potete leggere https://www.apiceuropa.com/un-maggio-per-leuropa/.
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